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In visita a Roma | Metsola assicura che l’Europa offrirà un sostegno alla transizione verso le auto green – Linkiesta.it

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«Viviamo in un periodo di incertezza. Voglio far capire ai cittadini italiani che comprendo le preoccupazioni per le bollette alle stelle e per l’impatto delle nuove norme europee su alcuni settori dell’industria: il Parlamento Ue è al loro fianco». La presidente dell’Eurocamera Roberta Metsola domani incontrerà, in visita ufficiale, il capo dello Stato Sergio Mattarella e la premier Giorgia Meloni e per la prima volta i presidenti di Camera e Senato Lorenzo Fontana e Ignazio La Russa.

La sua visita arriva dopo il voto sullo stop alle auto a benzina e diesel dal 2035 al Parlamento Ue, che in Italia è stato molto criticato. Soprattutto dai membri della maggioranza di governo. «Il voto di ieri ci pone saldamente sulla strada dell’ambizione climatica», spiega Metsola al Corriere. «Dovremmo avere il coraggio di avere questa ambizione se vogliamo raggiungere gli obiettivi che ci siamo posti. È ciò che ci chiedono i nostri giovani e la scienza. Però le nostre ambizioni devono essere all’altezza dei nostri partner transatlantici sia politicamente che economicamente. Dobbiamo poter parlare di una transizione giusta che deve sfruttare il mercato unico per portare tutti allo stesso livello. Il dibattito nei prossimi mesi sarà su come mantenere le nostre ambizioni climatiche sulla strada giusta e non alienare settori fondamentali della nostra popolazione che hanno contribuito all’economia».

Per la prima volta, Metsola sarà in Italia sono in veste ufficiale dopo il cambio del governo. «Incontrerò anche il sindaco Roberto Gualtieri. Ci conosciamo dai tempi del Parlamento Ue, apprezzo quanto sta facendo a Roma, ci ha aiutato nella raccolta dei generatori per Kyjiv. I sindaci hanno un ruolo molto importante. Non contano i colori politici nelle mie visite istituzionali», dice.

L’Italia, spiega Metsola, «è al centro di tutte le decisioni che vengono prese in Europa. Deve mantenere la sua vocazione europeista e rimanere una forza costruttiva. Vado a Roma dopo il Consiglio europeo, che ha dato messaggi forti sull’Ucraina. La discussione sull’immigrazione è difficile, il Parlamento Ue è partner del Consiglio in tutti i triloghi (i negoziati tra le istituzioni, ndr). Nelle trattative c’è una dimensione nazionale ma le soluzioni devono essere europee. Sono importanti anche i messaggi che gli italiani mi daranno da riportare a Bruxelles».

Sul governo italiano, la presidente del Parlamento europeo si dice «ottimista. Meloni insieme al ministro degli Esteri Tajani e degli Affari europei Fitto continuerà a tenere l’Italia al centro di un’Europa comunitaria». Ma critica le parole di Silvio Berlusconi sull’Ucraina: «Non condivido le parole di domenica sera. Mi hanno confortato le parole del presidente del Consiglio e del ministro degli Esteri».

Metsola parla anche del Qatargate e del pacchetto di riforme in via di approvazione: «Si tratta di 15 misure, sono state appoggiate dalla conferenza dei presidenti dei gruppi giovedì scorso. I dipartimenti interessati ora dovranno apportare i cambiamenti alle regole. E con la Commissione Ue interverremo sul registro per la trasparenza». E in vista delle prossime elezioni europee, dice: «Dobbiamo ripristinare la fiducia, parlare un linguaggio vicino ai cittadini e soprattutto ai giovani. In Austria, Belgio e Malta voteranno per la prima volta i sedicenni, in Grecia i diciassettenni».

Intanto crescono le voci di una possibile corsa di Metsola per la presidenza della Commissione Ue. Lei commenta: «Nel 2022 sono stata eletta con grande sostegno dal centro costruttivo ed europeista del Parlamento. Non voglio cambiare lavoro, è un privilegio guidare la casa della democrazia europea. Mi contenderò il seggio a Malta».

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