La sfida è stata lanciata dalla Cantina della Volta di Bomporto, in provincia di Modena. La singolar tenzone tra bollicine si è tenuta all’Osteria La Villetta di Palazzolo con 8 annate di Rosè Lambrusco di Sorbara Spumante Doc
La sfida è stata lanciata dalla Cantina della Volta di Bomporto, in provincia di Modena. La singolar tenzone tra bollicine si è tenuta all’Osteria La Villetta di Palazzolo con 8 annate di Rosè Lambrusco di Sorbara Spumante Doc
Ci vuole un bel coraggio (e una buona dose di temerarietà) a presentare nel cuore della Franciacorta, o come si suol dire in casa del ”nemico”, un Lambrusco Rosé. Ovviamente nato e cresciuto nella terra del Sorbara. La sfida è stata lanciata dalla Cantina della Volta di Bomporto, in provincia di Modena. La ”singolar tenzone” tra bollicine si è tenuta all’Osteria La Villetta di Palazzolo, locale storico e tappa d’obbligo della cucina tradizionale bresciana-bergamasca.
La verticale di Rosè Lambrusco di Sorbara Spumante Doc
Amore per il vino sin dal 1910
L’enologo e fondatore dell’azienda, Christian Bellei ha condotto la verticale di Rosè Lambrusco di Sorbara Spumante Doc: 8 annate, una più sorprendente e interessante dell’altra, dal 2010 al 2017. «La nostra è un’avventura partita nel 2010 – ha detto Bellei – con il metodo classico del Lambrusco, sfruttando l’esperienza alle spalle di 4 generazioni a partire dal 1910. A 8 anni ho iniziato a seguire mio padre Giuseppe in vigna. Passo dopo passo ho imparato ad amare la forza e la piacevolezza del Lambrusco anche se il nostro territorio non è riconosciuto come spumantistico, ma il nostro vino è figlio di un metodo, più che di un territorio».
La verticale di otto annate
Diverse ma altrettanto interessanti le otto annate presentate alla stampa: il 2010 rappresenta la fortuna del principiante; il 2011 la bottiglia più complicata come struttura e molto aromatica; 2012, 13 e 14 (la migliore secondo il presidente di Ais-Associazioni italiana sommelier Brescia, Alessandro Caccia) ben strutturate e nella norma. Il 2015 racchiude un’annata molto calda ed è la più critica di tutte le 8; il 2016 è la più ”anarchica” perché ha fatto quel che ha voluto con poca acidità e una formazione molto lunga: «Mi ha fatto incattivire -ha ribadito Bellei – ma abbiamo venduto tutte le 66mila bottiglie prodotte» e infine il 2017: «A suggellare il completamento di una stagione media. Un vino elegante che si avvicina meglio alle caratteristiche del Lambrusco e mette il sigillo ad un lungo percorso di qualità».
Diverse ma altrettanto interessanti le otto annate presentate alla stampa
Un rosè che sorprende e stupisce
Insomma, un Rosé che sorprende e convince, pur viaggiando tra gli 11,9 e 12,5 gradi. Su tutti, comunque, a svettare il Mattaglio Blanc de Noirs, lasciato a maturare 57 mesi sui lieviti, un vino (5/7mila bottiglie) spumante davvero superiore. La Volta produce complessivamente 130-150mila bottiglie, ha un bilancio di 1,5 milioni di euro, esporta circa il 25% della produzione all’estero (Usa e Giappone), il resto viene venduto nel Nord e Centro Italia a un prezzo medio di 10 euro.
«Straordinaria è stata la scelta di produrre Lambrusco di Sorabara con il metodo classico – ha concluso Bellei – per ottenere un prodotto di grande finezza sui nostri 6 ettari vitati di Ricco di Serramozzi, sulle colline modenesi, dove coltiviamo uve di Pinot Nero e Chardonnay. Vendemmia tutta manuale. Il tutto in solitaria. Abbiamo cercato di creare qualcosa che fosse riferito solo al metodo classico puntando su un solo vitigno. La linea Mattaglio è la nostra massima espressione». Sfida vinta!