31 agosto 2022 | 14.04
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Nacque nel 1931, nel pieno della disastrosa collettivizzazione di Stalin, aveva ascendenze ucraine per parte di madre, diversi suoi parenti furono deportati, ricorda il docente di scienze politiche e studioso dell’Europa Orientale
“L’eco delle tragedie” ucraine pesò sull’infanzia di Mikhail Gorbaciov, che aveva ascendenze ucraine per parte di madre. All’indomani della morte dello statista che cambiò il corso della storia, il docente di scienze politiche e studioso dell’Europa Orientale Federigo Argentieri, ne ricorda la figura con l’Adnkronos. E si dice certo che alla fine la Russia darà su di lui un giudizio “positivo”.
“Mikhail Gorbaciov nasce nel 1931, il 2 marzo, nel pieno della disastrosa collettivizzazione di Stalin, in una famiglia parzialmente di ascendenza ucraina nel Caucaso settentrionale, in una zona abitata densamente da ucraini, che saranno poi, nel giro di un paio d’anni, letteralmente sterminati”. Ed è “l’eco di queste tragedie” che segnerà la sua infanzia, nota lo studioso, “la sua famiglia sopravvisse, ma diversi suoi parenti furono deportati perché erano una famiglia contadina, soffrirono gravemente della carestia”.
“Nonostante questo, Gorbaciov s’iscrisse al Pcus”, ma va anche notato il suo “sodalizio con Zdenek Mlynar”, che conobbe alla scuola di partito a Mosca negli anni 50 e “lo influenzò molto”. Mlynar fu poi dirigente del partito comunista ceco e, come collaboratore di Alexander Dubcek, uno dei protagonisti della primavera di Praga. E Gorbaciov “non vide con grande favore” l’invasione della Cecoslovacchia nel 1968 da parte del Patto di Varsavia.
“La storia dice che Gorbaciov ha avuto grandi meriti” – afferma Argentieri – ma il suo fallimento è stato di volere una Urss riformata. Non aveva capito che, se si toccavano le basi che la tenevano in piedi, crollava tutto: l’Urss poteva o essere autoritaria o non essere”.
Certo vi sono cose che non possono essere dimenticate come la telefonata a Sacharov nel dicembre 1986: “Andrej Dimitrievich torni pure a casa”. E “la negazione di un ‘aiuto fraterno’, come si diceva allora,” al capo della Germania est Eric Honecker, che nell’estate del 1989 chiedeva un drastico intervento per reprimere le proteste popolari. “L’intervento negato da Gorbaciov permise ciò che successe, la caduta del muro e la riunificazione tedesca”. Per questo in Germania “Gorbaciov è un santo e nessuno lo mette in discussione”, mentre in Italia, ora che c’è la guerra in Ucraina, molti “sono d’accordo con il presidente russo Vladimir Putin nel ritenere che le disgrazie sono cominciate con Gorbaciov”.
Come sarà ricordato Gorbaciov in Russia? Argentieri fa suo il giudizio di Mark Kramer, direttore del Cold War project del Davis Center di Harvard: “la Russia impiegherà molto tempo per dare un giudizio equanime su Gorbaciov, ma quando lo darà sarà sicuramente più positivo che negativo”.
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