Da principessa perfetta a ribelle, il mistero del rapporto tra le due
Elena Del Mastro — 8 Settembre 2022
Forse solo Diana, la principessa del popolo, la moglie di Carlo, è riuscita a mettere seriamente in difficoltà la regina Elisabetta II nel suo longevo regno di 70 anni. Quello dei reali rapporti tra le due resterà un mistero. Una storia di rapporti travagliati fatti di incomprensioni e annunci di affetto solo dopo la morte di Lady D., avvenuta tragicamente il 31 agosto 1997. Cosa si sa sul loro rapporto? Probabilmente fu amore e odio. Certo è che proprio su Diana la Regina inciampò con una serie di errori a cui poi pose rimedio.
Nel 1980 quando Carlo iniziò a frequentare Lady Diana Spencer agli occhi di Elisabetta doveva essere sembrata perfetta per il ruolo. Di famiglia nobile, giovane e amabile. E soprattutto intorno a lei non circolavano voci come invece accadeva su Camilla, la donna amata da Carlo che però era già fidanzata con un ufficiale della Guardia reale, Andrew parker Bowles. Secondo alcuni già all’epoca dei primi incontri con Diana, Camilla frequentava segretamente Carlo. Ma quella che in seconde nozze sarebbe diventata la moglie dell’attuale re d’Inghilterra non piaceva alla famiglia reale. Lo zio Louis Mountbatten, convinse Carlo a prendere in moglie Diana.
Il 24 febbraio 1981, dopo un anno dalle prime uscite insieme, Buckingham Palace presentò ufficialmente la donna che sarebbe diventata la principessa del Galles. La scelta della moglie del futuro re era un affare di stato più che di cuore. Così Carlo e Diana annunciarono ufficialmente il loro matrimonio davanti alle telecamere sembrando timidi e forse troppo distaccati. Lei si mostrò subito con i suoi occhi bassi.
Il 29 luglio 1981, il giorno del matrimonio davanti a 750 milioni di spettatori sparsi in 74 paesi del mondo che guardarono il royal wedding e sospirano, sognando “la favola”. Ma come poco dopo fu chiaro, per la principessa era un incubo. Dopo il matrimonio Diana seguì Carlo negli impegni istituzionali tra viaggi nei paesi del Commonwealth e appuntamenti con tutta la famiglia. Secondo alcuni biografi i rapporti tra le due erano cordiali ma non furono mai intimi tanto da consentire a Diana di esprimere alla sovrana il suo malcontento.
Poi i tabloid iniziarono a pubblicare i dettagli delle scappatelle di lei e del ritorno di fiamma tra Carlo e Camilla e per la regina fu il primo dolore. L’opinione pubblica amava la principessa Diana e la vedeva come una vittima di un marito che non la voleva. La goccia che fece traboccare il vaso fu la pubblicazione del libro rivelazione di Andrew Morton “Diana, la vera storia”: biografia, formalmente, non autorizzata, in realtà scritta praticamente sotto dettatura da Morton. Fu lui stesso a rivelare dopo la morte di Diana che era lei stessa a registrare nastri in cui incideva il racconti della sua infelicità a corte, sui tentativi di suicidio, e a farglieli recapitare. La popolarità di Carlo, l’erede al trono, era ai minimi storici.
Elisabetta dovette accettare suo malgrado l’idea del divorzio tra Carlo e Diana che arrivò ufficialmente nel 1995. Un anno prima Diana aveva rilasciato alla Bbc l’intervista con cui dava un colpo mortale al matrimonio e all’immagine di Carlo: “Conoscendo il suo carattere, penso che la massima carica, come la chiamo io, gli porterebbe enormi limitazioni, e non so se saprebbe adattarsi”, disse Diana. Praticamente disse che Carlo non sarebbe stato in grado di fare il re.
Elisabetta non dovette prenderla bene e intanto la popolarità della Royal Family precipitava sempre di più sotto l’immagine amata di Diana. Con la morte della principessa del popolo Elisabetta toccò il punto più basso della sua popolarità. Mentre migliaia di persone piangevano Diana in tutto il mondo la regina taceva. Tanto da essere tacciata nel giro di poche ore di insensibilità. Molti commentatori criticarono anche il fatto che la bandiera su Buckingham Palace non fosse a mezz’asta ignorando il fatto che per la morte di nessuno della famiglia esiste questa consuetudine. Elisabetta era a Balmoral con Carlo e i nipotini, William e Harry e cercava di proteggerli da quel dolore enorme. Fu Tony Blair a insistere con la regina che era il momento di esporsi e di parlare: Diana era toppo amata e avrebbe dovuto spiegare ai sudditi il motivo di quell’assordante silenzio.
Elisabetta lo ascoltò, fece ammainare la bandiera sul palazzo reale, tornò a Londra e pronunciò un discorso memorabile in cui definì la ex nuora “Un essere umano straordinario. Che che nei momenti felici come in quelli di sconforto, non aveva mai perso la capacità di sorridere, o di ispirare gli altri con il suo calore e la sua bontà”. Forse Elisabetta a Diana non ha mai detto parole affettuose in vita ma quando durante il funerale di Lady D. quando il suo feretro passò davanti alla sovrana, lei chinò il capo. E la fiducia dei sudditi nella loro regina tornò, pian piano a crescere. Per Carlo forse è stata più dura e solo il tempo dimostrerà se saprà essere un sovrano apprezzato.
Laureata in Filosofia, classe 1990, è appassionata di politica e tecnologia. È innamorata di Napoli di cui cerca di raccontare le mille sfaccettature, raccontando le storie delle persone, cercando di rimanere distante dagli stereotipi.
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