Avanti! della Domenica
Giada Fazzalari — 27 Dicembre 2022
La storia dell’Avanti coincide con la storia dell’Italia. La battaglia per la Repubblica e la Costituzione, l’opposizione intransigente ai totalitarismi, la difesa strenua dei diritti e delle libertà, del lavoro e dei lavoratori. L’Avanti! fu soppresso dai fascisti, che incendiarono archivi e redazione, ed uscì clandestinamente, come atto di coraggio e di Resistenza, per proseguire nelle sue battaglie di democrazia.
E ancora, tra i protagonisti dell’alfabetizzazione agli albori del ‘900, testimone delle guerre mondiali, dell’uccisione dei martiri socialisti, poi della Liberazione, del tramonto del partito durante Mani Pulite, della ricostruzione. L’Avanti! è sempre stato lì, vivo. Dalla parte dei poveri, dei diseredati, degli ultimi della società. “Di qui si passa”, titolava il primo editoriale di Leonida Bissolati, il 25 dicembre del 1896, intendendo che non si può non fare i conti con la questione socialista e con le cause che essa difende. Un concetto attuale che oggi, 126 anni dopo, rappresenta ancora la nostra bussola e che noi ribadiamo con forza.
L’Avanti! fu il luogo di incontro dei più grandi intellettuali che, per tutto il secolo scorso, hanno costruito il pensiero socialista, acceso ancora oggi con le nostre idee, in queste pagine che sempre noi, come atto di libertà e resistenza, teniamo vive, per rispondere al richiamo di uno dei padri della Repubblica e tra i più grandi direttori di questo giornale, Pietro Nenni: “Le idee camminano sulle gambe degli uomini”. L’Avanti! non è solo il nostro giornale. È un patrimonio dell’Italia civile e libera. Buon compleanno Avanti!
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