Cannavaciuolo conquista la terza stella, e si aggiunge agli altri 11 ristoranti tristellati del nostro Paese. Due nuovi due stelle a Roma, Acquolina e Enoteca La Torre. Anche Salvatore Iuliano del St George di Taormina e Gabriele Boffa di Locanda Sant’Uffizio di Penango conquistano due macaron. Tantissimi i giovani nelle premiazioni, a dimostrazione che la nuova e giovane cucina italiana sta davvero facendo la differenza.
Tra le 38 novità, sono 20 gli chef con età uguale o inferiore ai 35 anni, 6 dei quali con età uguale o under 30. Un dato da sottolineare: tutti gli chef dei nuovi ristoranti hanno una età inferiore ai 35 anni! In guida quest’anno 150 nuovi ristoranti, di cui dieci ricevono la stella rossa e cinque la stella verde.
Per il secondo anno consecutivo la premiazione della guida Michelin avviene in Franciacorta, luogo partner della rossa per tre anni. La distribuzione delle prestigiose stelle Michelin italiane è stata svelata nel tardo pomeriggio di martedì 8 novembre, durante la premiazione al Relais Franciacorta.
«L’Italia ha particolarmente colpito i nostri ispettori quest’anno, che hanno assegnato 38 nuove stelle, tra le quali spicca un nuovo tre stelle che entra nell’Olimpo della gastronomia italiana: Villa Crespi». ha commentato Gwendal Poullennec, Direttore Internazionale delle Guide Michelin, «Questa Selezione 2023 della Guida racchiude 385 ristoranti stellati guidati da Chef con profili molto diversi tra loro. Un nuovo record per la penisola, che sottolinea quanto la tradizione della cucina italiana e l’innovazione siano un connubio perfetto per esperienze culinarie eccezionali, ricche di emozioni, storia e convivialità».
Enrico Crippa fa più uno conquistando anche la stella verde, che si somma alle tre stelle di Piazza Duomo ad Alba. Due nuove due stelle a Roma, e un nuovo due stelle a Taormina.
Enrico Bartolini vince il premio chef mentore 2023 e si emoziona per la prima volta su questo palco per un premio che si merita e che è il coronamento di una grande carriera personale ma anche di condivisione: nel tempo questo chef ha conquistato infatti dodici stelle complessive in otto ristoranti: «Si dice che Michelin sia avara, ma sono la dimostrazione che non è così».
Gwendal Poullenec, direttore internazionale delle guide Michelin, fa un ritratto della situazione attuale della cucina del nostro Paese: «È sempre un piacere tornare nelle sedi della tradizione della nostra guida, come l’Italia, dove c’è una grande diversità tra le tante regioni. Una cucina fatta di grande qualità, generosità e creatività. Abbiamo premiato i professionisti con percorsi diversi, in grado di offrire esperienze indimenticabili per la loro clientela. In questo Paese c’è una grande pluralità e in tutte le regioni si trovano competenze varie e affascinanti».
Silvano Brescianini, presidente del Consorzio Franciacorta fa gli onori di casa: «È un grandissimo piacere vedere qui riunita la grande ristorazione italiana, importante per la promozione dell’italianità per i tanti turisti che vengono qui a trovarci. E importante anche per quello che rappresenta: la gastronomia porta l’Italia nel mondo e permette di valorizzare la filiera del made in Italy all’estero. La cucina porta nel mondo lo stile, la cultura e promuove città, tradizioni e cultura. È anche l’occasione per i 123 produttori del Consorzio di ringraziare gli artigiani e gli agricoltori che creano nel nostro territorio i tanti prodotti e ingredienti protagonisti di questa cucina».
Da parte nostra non possiamo che essere entusiasti per una stella in particolare, quella conquistata da Davide Marzullo, che ha cucinato alla cena al nostro Festival che ha celebrato la nuova giovane cucina italiana. A lui, e a tutti gli altri premiati vanno i complimenti di Gastronomika e un grande in bocca al lupo per il loro futuro.
I due nuovi due stelle:
Acquolina – Roma – chef Daniele Lippi*
All’interno dell’hotel The First Roma – Il giovane Chef propone una cucina dove tecnica e fantasia esaltano la materia prima in modo mai banale, ma senza inutili virtuosismi. Tre i menu degustazione che presentano varie visioni della cucina dello chef al centro dei quali domina il Mediterraneo, con i suoi prodotti, i profumi e le sue tradizioni.
Enoteca La Torre – Roma – chef Domenico Stile*
I piatti dello chef campano celebrano la creatività con energia, esuberanza e i sapori intensi tipicamente del mediterraneo e della tradizione campana. L’amore per il proprio territorio accoglie tributi alla storia gastronomica della capitale e ai grandi classici della tradizione culinaria italiana per un viaggio goloso e variegato che può portare anche oltre i confini del Bel Paese.
St. George by Heinz Beck – Taormina – chef Salvatore Iuliano**
Che vi lasciate guidare dai due menu degustazioni oppure da un pasto alla carta, in tutte le preparazioni troverete la leggerezza, firma del maestro Heinz Beck e tratto distintivo del talentuoso chef calabrese Salvatore Iuliano. La sua proposta di cucina alterna piatti creativi a richiami della tradizione con tributi alla Trinacria, per chi è alla ricerca di una cucina mediterranea lontana dalle convenzioni.
Locanda Sant’Uffizio Enrico Bartolini – Penango – chef Gabriele Boffa*
All’interno di un’antica struttura monastica divenuta un raffinato albergo, troviamo ai fornelli uno chef con mestiere e abilità non comuni. Gabriele Boffa, langarolo e profondo conoscitore della cucina piemontese, vanta straordinarie abilità tecniche sviluppate attraverso importanti esperienze maturate nei migliori ristoranti del mondo. La sua cucina spazia dai grandi classici regionali che esegue fedelmente – come gli straordinari agnolotti del plin – a piatti più creativi e innovativi che non tralasciano un legame con il territorio.