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Berlusconi prova a distinguersi da Salvini e Meloni e chiede i voti dei centristi e moderati

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Il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi rilascia una lunga intervista in due puntate al suo Giornale, in occasione della sua ridiscesa in campo in vista del 25 settembre. E nella prima puntata va all’attacco del Partito democratico, ma anche di Renzi e Calenda. Spaziando dalla crisi di Taiwan e dal pericolo cinese fino al ruolo moderato di Forza Italia nella coalizione contro l’avvento del terzo polo di Renzi e Calenda.

Il Cavaliere rivendica il suo atlantismo e si difende da chi lo attacca per le riserve espresse sulla politica adottata dall’Occidente contro la Russia per l’aggressione in Ucraina: «Proprio la sinistra ha il coraggio di sollevare dei dubbi? Proprio il Pd che giusto ieri si è alleato con chi, una settimana fa, in Parlamento, ha votato contro l’allargamento della Nato?».

Poi critica il Pd per l’operazione contro la destra. «Proporre una specie di comitato di liberazione nazionale del 21esimo secolo, come se ci fossero i nazisti da combattere, è un’operazione che francamente un po’ fa sorridere, e non rende un buon servigio alla politica», dice. «Tutto questo dà la misura della confusione, della mancanza di idee ed anche della paura del maggiore partito della sinistra».

Dall’altra parte, dice Berlusconi, «non darei troppa importanza a quello che fanno Renzi e Calenda, sia perché è totalmente imprevedibile, sia perché si tratta di due figure abili all’interno dei palazzi ma ben lontane dal cuore della gente. Certo fa sorridere che l’ex segretario del Pd e un parlamentare europeo eletto nel Pd scoprano solo ora che il Partito democratico è un partito di sinistra che non tollera concorrenti alla sua sinistra: “pas d’ennemis à gauche”, come dicevano i francesi all’epoca della terza repubblica. Per la sinistra quasi un secolo di storia è passato invano».

Berlusconi dice che «il vero centro, come in tutt’Europa, è quello che gravita intorno al Ppe, e che noi orgogliosamente rappresentiamo in Italia. Si tratta della maggiore famiglia politica europea ed ha una collocazione ben chiara, in alternativa alla sinistra». E poi aggiunge: «Ogni voto in più a Forza Italia rafforzerà il profilo moderato, centrista della coalizione. Noi siamo diversi dai nostri alleati, pur avendo con loro un rapporto di profonda lealtà e collaborazione. Siamo i soli a rappresentare allo stesso tempo e in modo coerente le migliori tradizioni politico-culturali italiane: quella liberale, quella europeista, quella atlantica. Il centrodestra governerà il Paese, ma maggiore sarà il peso specifico di Forza Italia nella futura maggioranza, maggiore sarà l’influenza di queste idee sull’azione di governo. Anche per questo, votare per noi è il solo voto utile per chi sui considera centrista e moderato».

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