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Il giallo di Giusy “la cantante”, uccisa con 3 colpi in faccia: il caso dell’eredità e del killer – Il Riformista

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L’omicidio della donna in bicicletta

Vito Califano — 14 Ottobre 2022

Il giallo di Giusy “la cantante”, uccisa con 3 colpi in faccia: il caso dell’eredità e del killer

Giuseppina Arena era conosciuta a Pratoregio, in provincia di Torino, la chiamavano “Giusy la cantante”. È stata trovata senza vita, a pochi chilometri da casa, uccisa da tre colpi di pistola nel giorno del suo compleanno. Colpi esplosi da distanza ravvicinata e al volto: come in un’esecuzione. Aveva 52 anni ed era in giro con la sua bicicletta. L’omicidio è un giallo sul quale si allunga l’ombra di un’eredità.

Arena era stata vista l’ultima volta dai vicini di casa ieri alle quattro del pomeriggio. Viveva in un piccolo alloggio, un monolocale di 40 metri quadri, di edilizia popolare in via Togliatti a Chivasso. È stata uccisa con tre colpi d’arma da fuoco esplosi a distanza ravvicinata, tutti al volto. Il corpo è stato ritrovato in un prato sotto a un cavalcavia. Nessuno al momento sembra aver sentito i colpi esplosi da una calibro 7,65. L’arma non è stata trovata dai militari.

Secondo quanto ricostruisce Il Messaggero la donna parlava molto e spesso della sua eredità: una casa e 60mila euro. I carabinieri hanno sentito ieri il fratello, Angelo, muratore che vive a Montanaro. Non è chiara l’entità delle tensioni, forse liti, tra i due legate a quell’eredità. Sorella e fratello avrebbero fatto anche ricorso a un avvocato. La vittima per il resto sembrava condurre una vita piuttosto serena. Era seguita dai servizi sociali, viveva con due cani e 15 gatti e ogni giorno si esibiva sotto i portici di via Torino tra i passanti e di fronte ai negozi.

Scriveva canzoni in cui raccontava anche storie di abusi, di due gemelli frutto di violenze sessuali, di un matrimonio finito male, della madre “che ha pensato a me e mi lascerà una bella eredità” – la cantava al futuro perché per lei la madre non era mai morta e ai vicini diceva di andate in bicicletta, con la sua Graziella, fino a Montanaro a trovarla.

Chi la conosceva concorda su una cosa: “Non ha mai fatto male a nessuno”. L’altra pista che riporta il quotidiano è più losca: “Potrebbe aver visto ciò che non doveva vedere”. L’autopsia sul corpo sarà eseguita oggi. Non è neanche escluso che la donna, che percorreva quella strada un paio di volte a settimana, sia stata uccisa altrove e il corpo spostato una volta cadavere.

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Giornalista. Ha studiato Scienze della Comunicazione. Specializzazione in editoria. Scrive principalmente di cronaca, spettacoli e sport occasionalmente. Appassionato di televisione e teatro.

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