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Bayraktar, nostri droni hanno sconfitto cinesi e iraniani, in 2022 vendite sopra 1 mld dollari

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06 settembre 2022 | 14.52

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Grazie ai successi ottenuti nel corso della guerra in Ucraina – abbondantemente rilanciati sui social – il produttore di droni Baykar Technology nel 2022 registrerà per la prima volta un fatturato “ben superiore” al miliardo di dollari, di cui il 98% generato dalle esportazioni. Lo spiega in un ‘intervista al ‘Nikkei Asia’ l’ad della società turca Haluk Bayraktar, riconoscendo come “ormai è fuori discussione l’idea di una guerra senza droni” perché chi non sarà in grado “di sfruttarne le potenzialità” sarà inevitabilmente perdente nei conflitti futuri.

Lo dimostrano i risultati ottenuti da Kiev: oltre a decine di carri armati di Mosca, sottolinea, “i nostri TB2 in servizio nella Marina ucraina hanno distrutto diverse risorse navali russe che si muovevano ad alta velocità. Nessun’altra arma può colpire con un attacco così preciso” mezzi in movimento, soprattutto al largo: “Infatti, i droni sono più efficaci nel trovare bersagli in mare rispetto alla terra perché c’è più contrasto”.

L’ad del gruppo, figlio del fondatore, ha affermato che la Baykar ha finora firmato accordi di esportazione per droni con 23 paesi, il che fa dei droni turchi i più venduti al mondo, con un elenco dei clienti che ha superato quello di tutti i produttori cinesi messi insieme. E alla luce dei risultati ottenuti nel conflitto in corso, spiega Bayraktar, la società è attualmente in trattative con circa 10 paesi per il modello TB2 e cinque o sei per il più avanzato Akinci.

In meno di 5 anni dalle prime vendite all’estero i droni turchi si sono conquistati un ruolo di primo piano nel settore delle forniture militari ad alta tecnologia e stanno ‘sconfiggendo’ la concorrenza dei costruttori cinesi o iraniani, come conferma il fatto che diversi paesi che in precedenza avevano acquistato velivoli senza pilota da Teheran e Pechino ora li “ritirano” dall’attività operativa, sostituendoli con i modelli del produttore turco, a parità di prezzo.

“Le nostre munizioni intelligenti hanno migliori capacità di attacco di precisione, possono colpire da altitudini più elevate, hanno migliori prestazioni di volo autonomo incluso il decollo e l’atterraggio, e possono essere utilizzati all’interno di una rete con elevata flessibilità” ha affermato l’ad che trova “inaccettabile” l’ipotesi – fatta circolare da clienti di droni di Pechino – che quei modelli nascondano un software che li terrebbe lontani dallo spazio aereo cinese.

Alla recente rassegna turca Teknofest, la Baykar ha presentato il prototipo di un drone di nuova generazione, il Kizilelma (“Mela rossa”), il primo modello con motore a reazione, dotato di bassa visibilità ai radar e capacità di eseguire decollo e atterraggio brevi su diversi piattaforme navali. Una caratteristica, quest’ultime, che secondo l’ad Bayraktar sarà sempre più importanti per tutte le marine di tutto il mondo. “La guerra navale sta diventando sempre più importante in tutto il mondo” ha concluso il manager turco.

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