Il significato dell’accoglienza in un Castello per i fratelli e la famiglia Murabito, proprietari del Castello San Marco a Calatabiano in provincia di Catania, è semplice: “coltivare il senso di responsabilità di essere parte di una storia, di un patrimonio che appartiene null’altro che alla Sicilia, ai Siciliani ed al loro illustre passato”.
Castello di San Marco Charming Hotel & Spa è, infatti, una principesca dimora borbonica di fine ‘600 incastonata tra l’Etna e Taormina che rappresenta per gli ospiti un punto di partenza ideale per raggiungere alcune delle mete più spettacolari dell’isola in uno speciale connubio tra il lusso ed il senso di casa.
La storia di questa dimora, che il Principe di Palagonia aveva fatto nascere nel 1689 dinanzi la spiaggia di Calatabiano, costituisce un pezzo dell’intero meraviglioso patrimonio storico siciliano: il Castello era nato dal volere di Ignazio Sebastiano Gravina Cruyllas e del figlio Ferdinando Francesco, e la sua realizzazione si è protratta nel tempo sino al 1747 per divenire, infine, la fantastica dimora estiva per la Signoria di Calatabiano.
La struttura, situata a pochi passi dalla spiaggia di San Marco non è solo un luogo incantevole per trascorrere dei momenti relax immersi in un’atmosfera d’altri tempi, ma rappresenta un reale punto strategico per raggiungere Taormina, l’Etna o Isola bella, a pochi minuti di auto dalle gole rocciose del fiume Alcantara e dall’incontaminato parco dei monti Nebrodi.
Nel pieno del tour delle strade del vino dell’Etna, come racconta la famiglia Murabito, il Castello di San Marco è un rifugio esclusivo immerso in un mare di luce tra lo sguardo fiero del vulcano ed il mare aperto, un luogo indimenticabile fatto di grandi spazi verdi per la rigenerazione della mente e dello spirito.
L’intera struttura conta 28 antichi casolari immersi nel parco mediterraneo che circonda il castello, con grandi e luminose suite per un’esperienza di soggiorno unica grazie ai loro arredi eleganti ed alle meravigliose piscine riscaldate dalle quali si può godere una spettacolare vista sull’Etna.
All’interno della struttura è inoltre presente un ricercato ristorante di cucina siciliana, selezionato tra le Table Remarquable di Les Collectioneurs. Oggi la famiglia Murabito, proprietaria del Castello con i tre fratelli Valerio, Daniele e Giuseppe insieme alla madre Grazia, onora l’immenso lavoro che il padre Filippo ha svolto per tutta la vita. Filippo Murabito era un visionario, un capitano che, come diceva Rodolfo Amodeo, aveva fatto del Castello di San Marco l’approdo di un percorso di vita e di lavoro straordinario.
I figli conservano di questo luogo un meraviglioso scrigno di ricordi ed ascoltare le loro storie sin da bambini significa vivere un’esperienza unica e coinvolgente. “Pagherei per poterlo vedere con gli occhi di uno che entra per la prima volta…” sono le parole di Valerio, che trasmettono immediatamente l’atmosfera di un luogo intriso di charme senza tempo.
Valerio racconta con emozione della gioia del padre Filippo nell’accogliere i viaggiatori a San Marco: “gli ospiti che passano da qui percepiscono quest’aria particolare. Ricordo sempre la felicità di mio padre nell’accogliere i turisti e mostrargli il bello di questo luogo… e ricordo la felicità nei suoi occhi”.
Valerio ci racconta che da bambino passeggiava per il castello e osservava i mostri in pietra lavica, con i quali giocava facendo viaggiare la sua immaginazione. Suo fratello Daniele accenna al mitico Prof. Vinciguerra: “me lo immagino ancora oggi scendere dal paese con bicicletta e borsello di pelle, come fosse uscito da un racconto di Hemingway…”. Era un simpatico ottantenne che ogni tanto compariva al cancello del Castello per raccontargli la sua storia, anche ogni volta narrava sempre la stessa vicenda, quando al feudo del Castello era annessa una piccola scuola elementare, quella in cui il Prof. Vinciguerra aveva avuto il suo primo incarico. Una volta, dopo che aver rimosso una crosta di intonaco durante alcuni lavori di restauro, fu ritrovato un alone ben distino sul muro: quell’alone corrispondeva proprio al racconto di Don Ciccio Vinciguerra, quando per “calmare” un alunno particolarmente vivace, gli scagliò addosso uno dei due limoni che aveva sulla cattedra …
Ricordi e leggende di questa meravigliosa dimora, conservati nella memoria di Valerio, Daniele, Giuseppe, della loro madre Grazia, custodi pieni di emozioni del Castello di San Marco.
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