Cinema
Antonio Lamorte — 27 Marzo 2023
A Liliana Cavani sarà consegnato il Leone d’Oro alla Carriera alla prossima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia. La decisione è stata presa dal Cda della Biennale, che ha fatto propria la proposta del Direttore della Mostra, Alberto Barbera. La regista si è detta “molto felice e grata alla Biennale di Venezia per questa sorpresa bellissima”. Con la regista sarà premiato anche l’attore honkongese Tony Leung Chiu-wai. Cavani ha compiuto 90 anni lo scorso 12 gennaio, quel compleanno lo aveva festeggiato con colleghi e amici al ministero della Cultura per volere del ministro Gennaro Sangiuliano.
Il suo nuovo film L’ordine del tempo, basato sul romanzo del fisico Carlo Rovelli (Adelphi) e interpretato da Alessandro Gassmann, Claudia Gerini, Valentina Cervi e Richard Sammel potrebbe uscire proprio a Venezia, alla Mostra in programma dal 30 agosto al 9 settembre. Cavani stata ribattezzata “l’eterna ragazza” o anche “giovanotta” per la sua energia. Per il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano “ha sempre guardato avanti in nome della libertà”. È nata a Carpi il 12 gennaio 1933, fin da piccola si era appassionata e aveva preso a frequentare il cinema. Si è laureata a Bologna in Lettere e ha frequentato il Centro Sperimentale di Cinematografia, nel 1962 è stata assunta in Rai e ha realizzato trasmissioni come Storia del Terzo Reich (1962), L’età di Stalin (1963), La casa in Italia (1964).
Alla Mostra del cinema Cavani aveva partecipato per la prima volta nel 1965 con Philippe Pétain: Processo a Vichy, che ottenne il Leone d’oro nella sezione documentari, e poi altre volte con Francesco d’Assisi nel 1966, con Galileo nel 1968, con I Cannibali nel 1969, Il gioco di Ripley nel 2002 – con John Malkovich, tra i suoi più grandi successi – e Clarisse nel 2012. “Fare film è passione, altrimenti lavorerei. Mi sono sempre sentita fortunata a fare quello che volevo e questo è stato il regalo bellissimo che mi ha dato la vita”, aveva dichiarato in occasione dei suoi 90 anni. La regista prossimamente tornerà anche a teatro per una nuova edizione di Sei personaggi in cerca d’autore di Luigi Pirandello.
Il direttore della Mostra ha definito Cavani “protagonista tra i più emblematici del nuovo cinema italiano degli Anni 60, con un lavoro che in seguito attraversa oltre sessant’anni di storia dello spettacolo, Liliana Cavani è un’artista polivalente capace di frequentare la televisione, il teatro e la musica lirica con il medesimo spirito non convenzionale, e la stessa inquietudine intellettuale che hanno reso celebri i suoi film”. E ancora: “Il suo è sempre stato un pensiero anticonformista, libero da preconcetti ideologici e svincolato da condizionamenti di sorta, mosso dall’urgenza della ricerca continua di una verità celata nelle parti più nascoste e misteriose dell’animo umano, fino ai confini della spiritualità. I personaggi dei suoi film sono calati in un contesto storico che testimonia una tensione esistenziale verso il cambiamento, giovani che cercano risposte a quesiti importanti, soggetti complessi e problematici nei quali si riflette l’irrisolto conflitto fra individuo e società”.
Cavani è stata anche una delle prime donne italiane a diventare regista. “Se una donna fa un film e lo sbaglia, difficile che abbia altre possibilità, se sei un uomo e sbagli ci riprovi subito, ma se questo è vero per la mia epoca ora il clima mi sembra un po’ cambiato”. Con Cavani sarà premiato anche l’attore honkongese Tony Leung Chiu-wai interprete di tre film Leoni d’oro a Venezia, Città dolente (1989) di Hou Hsiao-hsien, Cyclo (1995) di Tran Anh Hung e Lust, Caution (2007) di Ang Lee.
Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.
© Riproduzione riservata