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12enne ritrovata nel baule: è stata violentata e torturata

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Lola Daviet, la 12enne ritrovata sgozzata dentro un baule,  è stata violentata e torturata prima di essere uccisa.

La bambina era sparita venerdì 17 ottobre. Dalle videocamere di sorveglianza del palazzo, uno stabile nella periferia di Parigi, il padre – che lì lavora come portinaio – aveva visto Lola seguire una donna. Poi più nulla fino al ritrovamento del cadavere della 12enne.

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La responsabile della morte di Lola è proprio quella donna ripresa dalle telecamere di sorveglianza. Si tratta di una 24enne algerina, tale Dhabia, che ogni tanto, vive lì insieme alla sorella. Inizialmente si sospettava che Lola fosse stata avvicinata, rapita e uccisa per un traffico di organi. Dalle confessioni della 24enne è emerso un quadro altrettanto agghiacciante. La donna ha ammesso con freddezza di aver portato la bambina nell’appartamento della sorella e di averla violentata e torturata prima di soffocarla e sgozzarla con un paio di forbici. Il fascicolo giudiziario in questo momento è incentrato solo sulla dichiarazioni della principale sospettata la quale, tuttavia, non viene ritenuta del tutto attendibile in quanto in stato evidentemente confusionale.  Di fronte agli inquirenti, chiaramente sconcertati, la 24enne ha sostenuto di aver bevuto un caffè e poi di aver ascoltato della musica prima di pugnalare ripetutamente il corpo della bambina con un paio di forbici, quasi fino a staccarle la testa dal tronco. Non solo. La giovane algerina ha anche concluso la deposizione con questo commento: “Non mi fa né caldo né freddo. Anch’io sono stata violentata e ho visto i miei genitori morire davanti a me”.

Ma perché tanta furia contro una bambina che nemmeno conosceva? Da quanto raccontato dalla donna, voleva vendicarsi della madre di Lola. La mamma della vittima lavora assieme al marito come portinaia in quello stabile e, a quanto pare,  qualche giorno prima non  aveva voluto dare alla 24enne il pass per entrare nell’appartamento della sorella. La giovane non ha precedenti penali come autore ma solo come vittima di violenza domestica nel 2018. E’ arrivata legalmente in Francia nel 2016 con un permesso di soggiorno per studenti ma le era stato notificato l’obbligo di lasciare il territorio dopo essere stata arrestata il 21 agosto 2022. Al momento dell’omicidio, dunque, si trovava illegalmente in Francia. Di recente altri due bambini sono stati trovati morti e fatti a pezzi dentro una valigia: ad ucciderli, in questo caso, è stata la loro stessa mamma.

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